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Cos'è il saturimetro e a cosa serve?

Cos'è il saturimetro e a cosa serve?

Lunedì, 02 Febbraio 2015 11:06

Il Saturimetro o Pulsiossimetro o più semplicemente Ossimetro, è un'apparecchiatura medica che si usa per controllare in modo continuo lo stato di ossigenazione del sangue. Questa tecnologia semplice, non invasiva e di facile impiego, ideata negli anni '30 e sviluppata durante la II Guerra Mondiale.

Il Saturimetro è diventato oggi uno strumento portatile e rappresenta un importante passo in avanti per il monitoraggio costante dei pazienti, ad un basso costo. Si compone di una sonda a forma di pinza, composta da due diodi che generano fasci di luce nel campo del rosso e dell'infrarosso e da una fotocellula che riceve la luce dopo che i fasci hanno attraversato la cute e la circolazione del paziente. La sonda si applica generalmente sul dito di una mano o sul lobo dell’orecchio. Ad ogni battito cardiaco è possibile visualizzare la saturazione dell'ossigeno, la frequenza e l'intensità del polso del paziente. Alcuni modelli più recenti e più compatti hanno sonda e unità di calcolo uniti insieme.

Il Saturimetro permette di misurare la percentuale di emoglobina legata nel sangue ma non permette di stabilire con quale gas essa è legata. Questo strumento permette inoltre di visualizzare la frequenza cardiaca e l'intensità della pulsazione. Con alcuni modelli di Saturimetri è possibile vedere l’andamento della pulsazione, registrando un periodo di misurazione. Il suo utilizzo è previsto nei reparti ospedalieri e sui mezzi di soccorso da personale sanitario e non, permettendo una diagnosi prima di gravi complicanze.

Alcune accortezze al fine di non falsare i risultati

L'utilizzo del Saturimetro in condizioni non ottimali può comportare errori di lettura che possono falsare i risultati ottenuti, ad esempio lo smalto per unghie, scherma le lunghezze d'onda generate dalla sonda, rendendo imprecisa la misurazione al dito. Anche l’eccessivo movimento durante la misurazione può andare facilmente a falsare il risultato.

Il Saturimetro, utilizzando fasci luminosi a due sole lunghezze d'onda, riesce a riconoscere le molecole di emoglobina libera e quelle sature, ma non è in grado di distinguere l'emoglobina satura in ossigeno da quella satura ad esempio di ossido di carbonio. Non è quindi possibile diagnosticare un’intossicazione da monossido di carbonio con questo strumento. In conclusione il saturimetro, usato correttamente, consente di ottenere importanti informazioni sullo stato di ossigenazione del sangue in modo continuo, semplice e affidabile.